L'Anello di Olcio
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I sègn
ulivi

L’ulivo è presente sul Lario sin dall’epoca romana, portato da coloni greci. Viene menzionato anche negli statuti comunali che, nel trecento, documentano la diffusione di tale coltivazione.
Si dice anche che l’antico nome di Olcio, fosse prima Oleum, da olio in latino, a testimonianza della importanza di questa coltivazione in questo territorio.
In una carta del '500 viene chiamato "Oleum olei ferax": Oleum abbondante di olio.

Nei secoli successivi l’ulivo viene progressivamente sostituito da altre colture: nel settecento è stata introdotta la coltivazione del gelso per l’allevamento dei bachi da seta e nell’ottocento si è preferito estendere i vigneti. Dopo l’ultima guerra mondiale riprende l’interesse per questa coltivazione.
Oggi si stimano circa 40.000 ulivi coltivati nelle province del Lago di Como, con numerosi patriarchi plurisecolari.
L’olio del Lario è riconosciuto come DOP Laghi Lombardi Lario ed è vincitore di numerosi premi



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